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Nuova immagine rivela segni di attività su 3I/ATLAS

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Mentre il misterioso visitatore interstellare 3I/ATLAS sfreccia attraverso il sistema solare, gli astronomi corrono per ottenere una visione più ravvicinata. L'oggetto, ampiamente ritenuto una cometa, dovrebbe avvicinarsi alla Terra a dicembre e Giove a marzo del prossimo anno. E nonostante molte osservazioni dirette da parte di telescopi terrestri e spaziali, restano molte domande: di cosa è fatto esattamente? Quanto è grande? Come è arrivato qui? Lo scorso mese, l'Agenzia Spaziale Europea ha usato cinque degli strumenti scientifici allegati al suo Jupiter Icy Moons Explorer (JUICE) per avere una migliore idea della sua composizione e del suo comportamento. JUICE ha completato un sorvolo di Venere in agosto per guadagnare velocità per il suo viaggio decennale verso le lune ghiacciate di Giove. Mentre gli scienziati dell'ESA attendono i dati, NavCam della navicella ha scattato una prima immagine del visitatore estremamente raro il 2 novembre. È bastato appena due giorni prima del viaggio di avvicinamento più prossimo di 3I/ATLAS, a una distanza di circa 66 milioni di chilometri, e tre giorni dopo che l'oggetto aveva raggiunto il perihelio, ovvero il punto più vicino al Sole. Gli scienziati sono stati «sorpresi» di trovarlo «circondato da segni di attività» mentre veniva riscaldato dal Sole, secondo una dichiarazione. «Anche se i dati provenienti dagli strumenti scientifici non arriveranno sulla Terra fino a febbraio 2026, il team JUICE non poteva aspettare così a lungo», ha scritto l'ESA. La NavCam non è progettata per catturare immagini ad alta risoluzione del cosmo ed è pensata per aiutare JUICE a navigare tra le lune ghiacciate di Giove nel 2031, come suggerisce il nome. Ma anche con solo un quarto dei dati di un'unica immagine scaricati, il team è riuscito a osservare chiaramente la cometa 3I/ATLAS e la sua chioma, l'aura luminosa di gas e polveri che la circonda. L'immagine ha mostrato anche «un accenno di due code», secondo l'ESA: una «coda al plasma» fatta di gas elettricamente carico, e una meno evidente «coda di polvere», che nel caso di una cometa del sistema solare sarebbe costituita da minuscole particelle delle dimensioni di granelli di fumo. La prima tende a puntare lontano dal Sole, mentre la seconda si curva nel percorso della cometa. Mentre 3I/ATLAS si avvicinava al perihelio, in ottobre, gli astronomi hanno osservato la coda al plasma crescere notevolmente. Ciò è in gran parte atteso per una cometa naturale, poiché è esposta a enormi quantità di radiazione solare, che provoca la sublimazione dei ghiacci e lascia una traccia dietro di sé. Nel caso di 3I/ATLAS, si tratta di una rara opportunità per studiare lo spazio interstellare, essendo solo il terzo oggetto proveniente da un altro sistema stellare mai osservato attraversare il nostro sistema solare. Fortunatamente, con l'aiuto delle missioni esistenti, potremmo presto avere una migliore idea della sua natura. I cinque strumenti allegati a JUICE, ad esempio, includeranno immagini multispettrali e iperspettrali ad alta risoluzione, dati ultravioletti e di onde submillimetriche, e letture di uno spettrometro di particelle. Ma gli scienziati dovranno essere pazienti, poiché i dati dovrebbero arrivare verso la fine di febbraio, un ritardo causato dal fatto che JUICE «usa la sua antenna principale ad alto guadagno come scudo termico per proteggersi dal Sole, lasciando la sua antenna a guadagno medio per inviare i dati sulla Terra a una velocità molto più bassa», secondo l'ESA. Maggiori dettagli su 3I/ATLAS: 3I/ATLAS sembra eruttare in vulcani di ghiaccio. Sono un senior editor di Futurism, dove scrivo e correggo articoli su NASA e sul settore spaziale privato, nonché temi che vanno dalla SETI all'intelligenza artificiale alle politiche tecnologiche e sanitarie.

Nuova immagine rivela segni di attività su 3I/ATLAS

Dati in arrivo dall'ESA e cosa ci aspetta: come JUICE studierà 3I/ATLAS tra attese e ritardi

I cinque strumenti allegati a JUICE includeranno immagini multispettrali e iperspettrali ad alta risoluzione, dati ultravioletti e a onde submillimetriche, e letture dello spettrometro di particelle. Gli scienziati prevedono che i dati arriveranno verso la fine di febbraio 2026, un ritardo causato dal fatto che JUICE sta usando la sua antenna principale ad alto guadagno come scudo termico per proteggersi dal Sole, lasciando la sua antenna secondaria a guadagno medio per inviare i dati a Terra a una velocità molto più bassa. Nel frattempo, 3I/ATLAS resta una delle opportunità più rare per studiare lo spazio interstellare: è solo il terzo oggetto proveniente da un altro sistema stellare mai osservato attraversare il nostro sistema solare. Fortunatamente, con i mezzi attuali, potremo ottenere una migliore comprensione della sua natura non appena i dati saranno disponibili. Suggerimenti sull'articolo: 3I/ATLAS Appears to Be Erupting in Ice Volcanoes. Infine, l'autore di questa storia si presenta: «Sono un senior editor di Futurism, dove scrivo e correggo articoli su NASA e sul settore spaziale privato, nonché temi che vanno dalla SETI all'intelligenza artificiale e alle politiche tecnologiche e sanitarie.»

Dati in arrivo dall'ESA e cosa ci aspetta: come JUICE studierà 3I/ATLAS tra attese e ritardi