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Le aziende licenziano per l’IA e poi li reinseriscono: la verità inquietante sul lavoro

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Secondo uno studio condotto dall’analitica Visier, le imprese che hanno tagliato posti di lavoro per l’adozione dell’intelligenza artificiale (IA) stanno riassorbendo i dipendenti licenziati. Nonostante le aspettative dei dirigenti di sostituire i lavoratori con l’IA, la realtà si è rivelata diversa. Gli analisti hanno esaminato una base di dati sull’occupazione di 2,4 milioni di dipendenti provenienti da 142 grandi aziende a livello globale. È emerso che circa il 5,3% dei dipendenti che hanno perso il lavoro a seguito dei cambiamenti innescati dalle tecnologie IA sono tornati ai loro vecchi datori di lavoro. Anche se questa percentuale è relativamente bassa, un recente incremento dei reintegri segnala cambiamenti in corso.

Le aziende licenziano per l’IA e poi li reinseriscono: la verità inquietante sul lavoro

Circa 5,3% dei licenziati tornano ai vecchi datori di lavoro

Lo studio indica che l’analisi ha coinvolto 2,4 milioni di dipendenti in 142 aziende, con circa 5,3% che hanno riacquistato i loro posti di lavoro precedenti. Pur rimanendo una percentuale contenuta, l’aumento dei reintegri è un segnale di mutamenti nel contesto aziendale e tecnologico degli ultimi tempi.

Circa 5,3% dei licenziati tornano ai vecchi datori di lavoro

La direttrice di Visier spiega perché reintegrare i dipendenti non è una sconfitta dell’IA

Secondo la direttrice di Visier, Andrea Derler, i dirigenti si trovano a dover bilanciare i vantaggi e gli svantaggi della tecnologia. A suo avviso, sebbene l’intelligenza artificiale possa facilitare una serie di processi, non è una completa sostituzione del lavoro umano. Molte soluzioni tecnologiche implementate dalle aziende richiedono una qualificazione aggiuntiva del personale per interagire efficacemente con esse, e la carenza di figure con competenze necessarie ha spinto a reintegrare alcuni dipendenti.

La direttrice di Visier spiega perché reintegrare i dipendenti non è una sconfitta dell’IA

I costi dell’IA superano le stime: pochi guadagni tangibili non compensano gli investimenti

Inoltre, è emerso che le grandi aziende hanno sottovalutato i costi di implementazione delle soluzioni basate su IA. Secondo MIT Technology Review, solo circa il 5% delle imprese è riuscito a registrare un beneficio finanziario tangibile dagli investimenti in IA. Gli analisti hanno sottolineato che la realizzazione di progetti infrastrutturali (creazione di nuove capacità di calcolo, aggiornamento di database e sicurezza informatica) richiede risorse finanziarie sostanziali, significativamente superiori alle stime iniziali. Inoltre, la piattaforma Orgvue ha calcolato che ogni azienda è costretta a spendere circa 1,27 dollari per ogni dollaro risparmiato grazie al taglio del personale.

I costi dell’IA superano le stime: pochi guadagni tangibili non compensano gli investimenti

Anche i risparmi tradizionali di costo rivelano limiti nel lungo periodo

Il rapporto indica che persino i metodi classici di economia, come i licenziamenti di massa, si rivelano inefficaci nel lungo periodo. I ricercatori hanno concluso che i manager hanno spesso preso decisioni frettolose basate su una comprensione limitata delle reali conseguenze della transizione alle tecnologie IA. I tagli di personale possono temporaneamente stabilizzare la situazione finanziaria, ma non risolvono i problemi di efficienza nell’uso delle nuove tecnologie e della gestione delle risorse umane.

Anche i risparmi tradizionali di costo rivelano limiti nel lungo periodo