La mia dipendenza dalle bevande energetiche quasi mi uccise ecco cosa è successo quando il mio corpo crollò
Questo è un viaggio visivo che esamina una storia di allarme sanitario legata all'abitudine quotidiana di consumare bevande energetiche. Le bevande energetiche sono diffuse, e si stima che il 64% della Generazione Z ne faccia uso per una spinta immediata. I medici hanno avvertito da tempo che possono causare problemi al cuore, ansia, insonnia, mal di testa e problemi dentali. Ora emergono prove che, non importa l’età o la salute, un consumo intenso può portare a problemi di salute gravi. Un caso studio pubblicato recentemente nel BMJ Case Reports racconta la storia di un uomo britannico, in forma e sulla cinquantina, che è stato trattato per una pressione estremamente alta e per un ictus, attribuiti alla sua abitudine di otto lattine al giorno.
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Bevande energetiche: popolarità tra i giovani e rischi per la salute
Le bevande energetiche hanno una diffusione molto ampia: molte persone cercano una spinta extra, con circa il 64% dei membri della Generazione Z in prima linea. I medici hanno da tempo avvertito che tali bevande possono causare problemi al cuore, ansia, insonnia, mal di testa e problemi dentali. Ora sono disponibili prove crescenti che, indipendentemente dall’età o dallo stato di salute, un consumo eccessivo può portare a problemi di salute gravi. Lo studio descritto nel BMJ Case Reports riguarda un uomo britannico, in salute e sulla cinquantina, che ha sofferto di ipertensione estrema e di un ictus; la causa è attribuita alla sua abitudine quotidiana di otto lattine al giorno.
Caso studio: ictus ischemico legato a un consumo quotidiano di energy drink
Dopo aver riferito intorpidimento e debolezza sul lato sinistro del corpo e instabilità, i medici hanno diagnosticato un ictus ischemico. I vasi sanguigni nel cervello responsabili dei sensi e del movimento erano bloccati. Il paziente presentava anche difficoltà a camminare, a deglutire e a parlare, sintomi noti collettivamente come atassia. La pressione sanguigna era di 254/150 mmHg. Quando la pressione rimase alta nonostante la terapia, ha confessato di consumare in media otto energy drink al giorno, per un totale di quasi 1.300 mg di caffeina, oltre tre volte l’apporto massimo giornaliero consigliato di 400 mg. E i postumi? «Io ovviamente non ero consapevole dei pericoli che il consumo di bevande energetiche stava causando a me stesso», ha detto in una dichiarazione fornita dai ricercatori. «[Io] sono rimasto con intorpidimento [nella mia] mano sinistra e nelle dita, del piede e delle dita dei piedi anche dopo 8 anni.» Non è chiaro per quanto tempo abbia continuato la sua abitudine.
Caffeina, zuccheri e stimolanti: una combinazione pericolosa
Le bevande energetiche possono contenere da 70 mg a 300 mg di caffeina per lattina. Per confronto, una tazza standard di caffè da circa 240 ml contiene circa 100 mg di caffeina. Ma non è solo la caffeina a provocare problemi: la combinazione di caffeina, alto contenuto di zuccheri e stimolanti come guaranà aumenta significativamente la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna. «L’ipotesi è che l’interazione di questi altri ingredienti, tra cui taurina, guaranà e ginseng, potenzi gli effetti della caffeina aumentando il rischio di ictus attraverso numerosi meccanismi», hanno spiegato gli autori. «La lattina media di energy drink contiene circa 80 mg di caffeina... ma in alcuni casi può contenere fino a 500 mg in una singola porzione.» Chiedono inoltre una regolamentazione più stringente della vendita e della pubblicità, soprattutto considerando la popolarità tra i giovani adulti.
Regolamentazione, salute pubblica e prospettive future
Le vendite globali hanno mostrato una crescita costante nel tempo, avvicinandosi agli 80 miliardi di dollari nel 2024 e prevedendo di raggiungere i 125 miliardi entro il 2030. «Dato l’elevata morbidità e mortalità associate all’ictus e alle malattie cardiovascolari e gli ben documentati effetti negativi delle bevande ad alto contenuto di zucchero, proponiamo che una maggiore regolamentazione… e campagne pubblicitarie potrebbero essere benefiche per la futura salute cerebrovascolare e cardiovascolare della nostra società», hanno dichiarato gli autori.