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Fuoco e olio: il terrore della colpa nell'antica Cina

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Nel'antica Cina esisteva un metodo per stabilire se una persona fosse colpevole di furto, tramite olio bollente. Il rituale era chiamato «rituale del prelievo dell'olio» e serviva a emettere decisioni definitive in casi di furto o controversie su debiti. Venne impiegato quando le prove evidenti non bastavano. Operava nelle zone rurali del sud-ovest della Cina, in particolare tra il popolo Yi che viveva in Sichuan. All'epoca la medicina legale non era sviluppata e le persone non avevano conoscenze per rivelare la verità. Inoltre il popolo Yi temeva i funzionari e le autorità, e preferiva risolvere i casi complessi con le proprie forze e con l'aiuto degli sciamani locali. Secondo i registri dei funzionari, i popoli che usavano il giudizio dell'olio presentavano molto meno spesso ricorsi alle decisioni giudiziarie. Perciò si ricorreva spesso agli dèi per distinguere bene dal male. Certo, è una superstizione; ma è ben documentata. Si saliva su una montagna alta, perché lì si è più vicini allo spirito divino. Lo sciamano riscalda l'olio vegetale in una pentola finché non bolle, pronunciando incantesimi e compiendo riti sacri. Nel recipiente dell'olio viene gettato un piccolo oggetto. L'oggetto dipende dalla località, ma in genere in tutta la Cina si tratta di un chicco di riso; in alcuni villaggi si usavano anelli, pietre e persino denti di tigre (presenti non in tutti i villaggi).

Fuoco e olio: il terrore della colpa nell'antica Cina

Come si svolgeva la prova dell'olio

L'imputato deve afferrare questi oggetti a mani nude. Se la mano dell'imputato è ferita, viene ritenuto colpevole. Se la mano resta integra, è considerato non colpevole. Curiosamente, l'olio viene usato anche per testare l'attore: se la persona accusata di aggressione e di percosse viene bruciata dall'olio, l'attore deve ripetere la procedura per dimostrare la fondatezza dell'accusa. Sembra che il tribunale dell'olio voglia farti diventare colpevole, perché l'olio brucia chiunque. In realtà la percentuale di condanne non era al 100%. In realtà, durante i rituali, tra canti e il riscaldamento dell'olio, lo sciamano osservava attentamente i volti di tutte le persone coinvolte nel caso. Di solito era un uomo adulto e molto perspicace, capace di guidare il rituale con astuzie per individuare chi considerava veramente colpevole. Per esempio, lo sciamano poteva aggiungere segretamente aceto all'olio. Poiché l'aceto ha una densità maggiore, affonda sul fondo. Quando viene riscaldato, l'aceto rilascia bolle, facendo sembrare che la superficie stia bollendo, anche se la temperatura reale non è molto alta. Se l'imputato, in quel momento, immerge rapidamente la mano nell'olio e, con destrezza, estrae gli oggetti, very probabilmente uscirà illeso e sarà dichiarato non colpevole. Il giudizio cinese si basava dunque su trucchi e osservazioni dello sciamano. E nell'Antica India c'era invece un giudizio basato sul riso masticato, di cui ho già scritto.

Come si svolgeva la prova dell'olio

Lo stratagemma dello sciamano con aceto bolle e finta ebollizione

Lo sciamano, durante i rituali, cantando e scaldando l’olio, osserva i volti di tutti i partecipanti e può introdurre trucchi per dirigere l’esito: ad esempio può aggiungere aceto all’olio, che, avendo una densità maggiore, affonda sul fondo; quando viene riscaldato, rilascia bolle che simulano una bollitura reale. Questo trucco permette di falsare la percezione di ebollizione e può condurre l’imputato a una diagnosi di innocenza o colpevolezza in base a come reagisce. In Cina il procedimento si fondava su astuzie e osservazioni dello sciamano ed era studiato per rivelare chi veramente era colpevole. Nell'Antica India, invece, si usava il riso masticato, come ho scritto di seguito.

Lo stratagemma dello sciamano con aceto bolle e finta ebollizione

In India si usava il riso masticato nell'antichità

In Antica India esisteva un giudizio basato sul riso masticato, a cui ho già accennato. Il imputato masticava a lungo del riso duro e poi lo sputava su una foglia. Se sul riso compare sangue, allora è colpevole. Questo è persino stato giustificato in virtù di una spiegazione che prende in considerazione lo stress: una persona sotto forte stress può non produrre saliva. Allora il riso, toccando le gengive, si graffia senza bagnarsi, dando l’impressione di sangue. La fisica di base è qui suggerita, seppur rudimentale. Ma dove pensate sia stato più onesto il giudizio: nel Cina, quello umano, o nell'India, quello freddo e razionale basato sul riso?

In India si usava il riso masticato nell'antichità